Nevrosi da telefonino

Sempre più spesso capita di incontrare gente che parla al telefono per strada, a piedi, in auto o in motorino, a volte senza neanche guardare dove sta andando (soprattutto nel primo caso, sperabilmente).

Mi sorprendo di quanto sia diffusa questa incontentabile necessità di essere sempre in contatto telefonico (o via SMS) con qualcuno.

Credo di conoscerne il motivo, ma lascio scoprirlo autonomamente -chissà- proprio a chi ora è al telefono (se avrà un attimo libero tra uno squillo e l’altro).

Con la diffusione dei telefonini a livello capillare negli ultimi anni (credo che noi italiani siamo ancora i primi consumatori di cellulari in Europa), ormai questo strumento è, giustamente, alla portata di tutti. Soltanto che spesso l’uso che se ne fa è futile, o inutile, soprattutto nella circostanza che ho citato all’inizio.

Tutto questo non tenendo conto delle tariffe telefoniche spropositatamente alte rispetto alla concorrenza europea, ma questo è un discorso a parte (anche se dovrebbe pesare sui contro di questo mezzo).

Ognuno ha i suoi motivi per parlare al telefono, con chi e di cosa vuole, ma personalmente ritengo che quando sto facendo una passeggiata mi interessa di più quello che c’è intorno, quello verso cui sono diretto, o semplicemente starmene in pace, piuttosto che essere continuamente ancorato ai contatti di famiglia/amici/lavoro/ecc.

Ormai la mattina si vede gente che esce dal garage, in auto o in moto, già provvisti di auricolare e ovviamente in affrettata comunicazione con l’altro ‘capo’ del telefono: si fanno tutto il tratto casa-ufficio chiacchierando amabilmente, e, cosa ancor più grave, distraendosi dalla guida.

Personalmente capisco ma non condivido la scelta di essere sempre e comunque reperibili (a meno in casi precedentemente concordati, ovviamente). E lo affermo pur essendo collegato ad Internet a volte anche 14-15 ore al giorno, reperibile tramite posta elettronica, messenger vari, forum su siti web, e certamente via telefono (fisso e due cellulari, perché ora sto facendo la migrazione a Tre, per il discorso di cui sopra sulle tariffe eccessive di alcuni operatori).

Ma nonostante questo, ogni tanto spengo tutto, senza rimpianti, sensi di colpa o disagi particolari.

Perché nel tempo della mia giornata ho bisogno ogni tanto di spazi e momenti di silenzio.


2 Commenti a “Nevrosi da telefonino”

  1. Bicettun ha detto:

    La funzione più comoda del telefonino? L’interruttore per spegnerlo.

  2. […] la nevrosi da telefonino è più diffusa che mai: gente che parla sui marciapiedi, persone isolate dal mondo esterno, e […]

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