Gli adulti del domani

Ho ascoltato una notizia alla radio che mi ha lasciato di stucco. Tra i tanti primati negativi dell’Italia, c’è quello dei giovanissimi: non ricordo quale percentuale (meglio così, perché è alta) dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni non ha mai letto un libro al di fuori di quelli scolastici, non ha mai fatto attività sportiva, non sa fare di conto a parte semplici addizioni e sottrazioni e non ha mai visitato un sito archeologico. Questi sono gli adulti del domani?

Mi ritengo fortunato di appartenere ad un’altra generazione, e mi rendo anche conto che la responsabilità di tutto questo è anche dei genitori. La società non è un’entità astratta, siamo tutti noi che la costituiamo e la creiamo. E’ vero che lo studio comporta fatica ed impegno, che il sapere a volte ci spaventa e addentrarsi in territori nuovi può essere difficile all’inizio, ma credo anche che debba essere un’inclinazione naturale dell’essere umano quella di evolversi, di migliorare le proprie condizioni e quelle della società in cui vive, rispetto a quelle dei nostri padri.

Invece noto una brusca involuzione intellettuale, e di questo non posso far altro che prenderne atto e crucciarmi. Ma anche di continuare, con tutte le difficoltà che ci sono a rapportarsi con una società che tende culturalmente verso il basso, ad invertire la tendenza, nel mio piccolo ambito personale.


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