In movimento

venerdì, 17 Ottobre 2014

Restare immobili mentre tutto scorre intorno è solo un’illusione.

La vita è movimento.

Resistere a questo moto è un lavoro inutile e faticoso. Adattarvisi e crescere, invece, l’unica via possibile.

quiet ride

Timidezza

lunedì, 13 Ottobre 2014

Un timido in fondo resterà sempre tale. Per quanto possa mostrarsi agli altri con disinvoltura, ha sempre dei limiti che preferisce non superare. E’ una questione di sensibilità, di autocritica, di riservatezza, di rispetto degli spazi altrui, e dei propri: angoli privati in cui è lui a decidere chi può entrare.

hide

Bianco e nero

mercoledì, 24 Settembre 2014

Oltre le foto in bianco e nero, che adoro, ci sono le persone da bianco o nero. Per quanto riguarda molti aspetti della vita, io sono tra queste ultime. Una persona: o mi piace o non mi piace. Una cosa: o si fa o non si fa.

Mettiamoci anche tutte le sfumature di grigio per arrivare alla conclusione, che però, quando arriva, deve essere o bianca o nera. Perché in certe scelte ci vuole chiarezza, senza nascondersi tra le ombre dei chiaroscuri.

yes or no

Andare avanti

domenica, 9 Marzo 2014

E’ quasi un imperativo, quello di proseguire: dettato dalla vita, dall’istinto di sopravvivenza, ma non solo.

Andare avanti significa anche evolversi, imparare, progredire: io la vedo così. Per me non ha senso una vita in cui non si cambia, non si impara, non si cresce. Ci sono persone che si accontentano di rimanere sempre allo stesso posto, uguali a sé stesse. Per me questo stile di vita equivale a morire, lentamente, giorno dopo giorno. Assecondare la propria curiosità, stimolare le propria intelligenza e coltivare i propri talenti, serve invece a conoscersi meglio e a scoprire le proprie potenzialità. E’ giusto farlo: è la vita stessa che ci porta in questa direzione. Dato che tutto intorno a noi cambia continuamente rimanere immobili è soltanto un’illusione.

Andare avanti non è solo sopravvivere, quindi, ma diventare persone migliori. Chi sente questo stimolo deve assecondarlo, non rinunciare alle proprie aspirazioni e alla propria crescita personale.

Buona domenica.

Un tassello nel mosaico

lunedì, 20 Gennaio 2014

Se nella vita di chi ami sei solo un tassello e non parte del mosaico, staccati dal mosaico ed incomincia a disegnare il tuo.

Mosaico zen

Riflessioni di fine d’anno

martedì, 31 Dicembre 2013

La fine dell’anno è una buona occasione per stare raccolti con noi stessi, per ascoltarci, per riflettere.

E’ un momento importante per capire come stiamo, cosa sentiamo nel profondo, e cosa vogliamo dall’anno che verrà.

Personalmente ho sfruttato questa occasione per fare chiarezza. E’ stato faticoso, ma utile. Sappiamo tutti che la vita non è facile, a volte voli, fai le pernacchie al mondo (come dice simpaticamente una mia amica), altri cadi per terra e ti devi rialzare. Succede di continuo.

Per me questo è stato un anno pieno di bei momenti, ma anche pieno di difficoltà da superare, che ho superato. Ed ho goduto dei bei momenti. L’importante è solo questo. Sono sempre stato coerente con i miei principi più profondi; se ho fatto qualche cazzata è stato a fin di bene. Quello che voglio adesso è andare avanti con la mia vita, insieme ad alcune persone a cui voglio bene, insieme alle mie passioni e al mio lavoro.

Purtroppo la vita ci porta a perdere persone che abbiamo amato, anche profondamente.

In questo periodo dell’anno io non sono mai felice. Mi tornano in mente tanti ricordi, quelli delle persone perdute, e ci sto male.

Purtroppo capita che le strade si separino. Ci sono persone con cui abbiamo fatto una parte del cammino insieme, e poi ad un certo punto ognuno prende la sua, di strada. Oppure ripensi a persone care che non ci sono più, perché se ne sono andate prematuramente. Insomma, non mi piace il Natale, non mi piace il Capodanno, perché mi costringe, pur non volendolo, a pensare a tutto questo. Non riesco proprio a festeggiare. Un sorriso in compagnia, quello sì, ma non gioia che sprizza da tutti i pori.

La forza e la volontà di ripartire ritornano quando ti guardi intorno e ti accorgi che non sei solo. C’è sempre almeno una persona intorno a te che avrà qualcosa da darti e tu a lei. Dal passato piano piano ritorni al presente, perché è questo che conta. Non si vive di ricordi, si vive di presente. Suona razionale, duro, ma è la verità. Sperimentato più e più volte sulla mia pelle.

Con un buon presente si costruisce un buon futuro. Auguro a tutti, compreso me stesso, un 2014 fatto di tanti, felici, consapevoli bei momenti presenti.

Dichiarazioni (d’amore)

mercoledì, 27 Novembre 2013

In amore le dichiarazioni (specie quelle eclatanti) contano fino a un certo punto: riesci a capire se dietro di esse c’e il sentimento oppure no.

Bisogna riuscire a capire cosa c’è dietro le parole: se hai la sensibilità necessaria lo capisci e non ti fai intortare.

Il sentimento non ha bisogno di troppe parole per manifestarsi, né di troppe conferme verbali per mantenersi vivo.

Il sentimento c’è e basta.
Se non c’è, allora basta.

loving winter

Questioni di autostima

giovedì, 28 Marzo 2013

Specialmente in questo periodo storico è facile essere circondati da contesti difficili e da persone altrettanto difficili. Quello che è importante, a mio avviso, è non farsi contagiare da queste situazioni e, soprattutto, dalle persone negative.

L’entusiasmo, la passione, la voglia di fare, di reinventarsi, di scoprire cose nuove, di allargare la propria mente a nuovi orizzonti ed esperienze, dipendono tutte da noi e si alimentano di energie positive. Perciò è importante non farsi contagiare dalla negatività di certe persone, dal loro senso di frustrazione, invidia o cattiveria che, per egoismo, cercano di trasmettere al prossimo. A volte è necessario addirittura allontanarsi, perché non c’è rimedio, né dialogo, né critica costruttiva. Questi individui sono dei muri da tenere a distanza, perché invalicabili.

La nostra dignità è importante, anzi, importantissima: se abbiamo lavorato bene (in senso esteso, su di noi, nel mondo del lavoro, degli affetti, dell’amicizia) non dovremmo dimenticarci qual è il nostro valore. Non esiste nessun datore di lavoro, o amico ‘illuminato’, o genitore o parente che sia che possa pontificare senza riserve su questioni che non conosce completamente, perché non le ha vissute in prima persona e perché le valuta dal suo unico e soggettivo punto di vista.

Ci sono persone che purtroppo si comportano così per tutta la vita (salvo benefiche prese di coscienza). Sono quelli bravi a criticare gli altri, perché sono molto meno capaci a conseguire dei risultati con sé stessi, a raggiungere la cosiddetta ‘autorealizzazione’.

Lo ripeto, quindi: se non possiamo discutere con queste persone, se sono chiuse, grette e sempre sulla difensiva, è meglio starne alla larga. A loro non cambierà nulla o quasi ma a noi, sì, a noi, farà molto bene allontanarci da questi concentrati di negatività. Le nostre energie vitali ne gioveranno e ci ringrazieranno, per non aver sprecato del tempo a combattere contro i mulini a vento.

Se stiamo attraversando un momento difficile, che richiede forza, impegno e volontà per superarlo, possiamo, anzi, dobbiamo ricordarci che se una volta in passato abbiamo ottenuto degli ottimi risultati, o stavamo bene con noi stessi, non c’è motivo per cui non possa accadere di nuovo. Il segreto appunto è quello di circondarci di positività quanto più possibile, ed alimentarla con la nostra, ovviamente.

Ricordiamoci delle nostre qualità, del nostro valore, della nostra esperienza. Mettiamo tutto nel calderone… il resto verrà da sé.

Considerazioni su Twitter

sabato, 29 Dicembre 2012

Da grande appassionato della rete, di comunicazione e di social media, vorrei dire la mia su Twitter, adesso che ho materiale a sufficienza per farlo, e poiché tempo fa scrissi qui le mie considerazioni sull’altro social network più famoso, Facebook.

Facciamo un brevissimo passo indietro: Twitter all’inizio non mi conquistò (il mio primo account risale al 2008), infatti ad un certo punto mi cancellai. Successivamente, nel 2010, mi sono iscritto di nuovo, per cercare di capirlo meglio, perché si stava diffondendo a macchia d’olio, e per mera curiosità. Solo negli ultimi mesi ho iniziato ad utilizzarlo più assiduamente, perché senza dubbio è una grande fonte di informazioni.

Il primo intento infatti è quello di tenermi informato sui fatti del mondo, dall’attualità alla politica, dall’informatica all’arte, dalla fotografia alla scienza, e così via.

Quindi seguo una serie di fonti che mi danno queste notizie.
Poi c’è una serie di persone con cui ho uno scambio più leggero, si passa da argomenti futili a riflessioni più profonde.

Twitter in fondo assomiglia a una specie di chat, non proprio come IRC dei bei tempi andati, ma simile. La sua forza è la sintesi (ma è anche il suo limite).

Non puoi per ovvi motivi seguire tutto, e non è un luogo dove si può approfondire molto, per il limite imposto dai 140 caratteri. Lo vedo come una sorta di trampolino di lancio, dove gli altri promuovono e fanno conoscere le loro idee e tu le tue.

Ai giorni d’oggi, per chi come me lavora nel mondo dell’informatica ed ha interessi che vi ruotano attorno (fotografia, informazione, lettura, musica, arte) ritengo che sia anacronistico non avere un account Twitter, per tutti gli spunti che ti può dare, e per la sua immediatezza nel trattare argomenti di attualità.

Ne è prova che tanti personaggi ‘famosi’, provenienti dal mondo della politica, dell’economia, della cultura e dello spettacolo si sono iscritti a Twitter, perché ne hanno capito l’importanza.

Molto diverso è Facebook, su cui ho già scritto abbastanza e non mi ripeterò: da lì ho cancellato il mio account circa sei mesi fa e non ne sento assolutamente la mancanza.

Anche Twitter però ha i suoi lati negativi. Ad esempio, il fatto di assomigliare più ad una chat che ad un newsgroup (ve li ricordate?) o ad un forum lo porta ad essere dispersivo. Non sempre leggi cose interessanti, e può diventare una perdita di tempo se non viene usato con accortezza e intelligenza. Personalmente mi sono creato delle liste, suddivise per aree tematiche, che contengono i contatti che preferisco, in modo da poter leggere a colpo d’occhio le ‘notizie’ della giornata e poi passare ad altro se ho da fare.

Vi dico anche, sinceramente, che preferisco ancora, per informarmi in modo più organico, e per intavolare discussioni ad un livello più profondo, i blog ed i feed RSS. Con questi strumenti, se c’è uno scambio attivo e biunivoco con l’autore, il ritorno in termini di comunicazione (e di soddisfazione) è sicuramente maggiore rispetto allo scambio di battutine su Twitter, che, per la natura volatile del suo stesso essere, lasciano il tempo che trovano.

Fuori dal caos

giovedì, 4 Ottobre 2012

Al termine di giornate come questa, in cui hai avuto fin troppa gente intorno dalla mattina fino alla sera, la maggior parte della quale è stata di disturbo e non d’aiuto, va anche bene stare fino a tardi in ufficio a lavorare… ha un suo significato.

Un po’ di silenzio e un po’ di buona musica, non c’è bisogno d’altro.