Piacevoli tradizioni
Le tradizioni, intese più come abitudini personali che come costumi sociali di massa, sono parti di noi che ci accompagnano nel cammino della vita. Riabbracciarne qualcuna un po’ dimenticata è un come tornare a casa dopo esser stati via per un certo tempo. E’ bello poter andare avanti, fare nuove esperienze, ma è altrettanto bello non separarsi da alcune piacevoli consuetudini che rimangono ancora gratificanti.
Mi riferisco ad esempio alla passione per la musica, per la lettura, per lo sport… ma anche attività di puro svago che facciamo insieme ad altri, con particolari cadenze nel tempo, o in determinati periodi dell’anno.
Ad esempio una decina d’anni fa iniziammo con un amico a fare delle compilation su CD per ogni stagione dell’anno. Ora ci ritroviamo entrambi con una bella pila di compact disc che raccolgono tutti i successi (prevalentemente commerciali, musica che si ascolta alla radio) da circa il 1998 ad oggi. Non è musica particolarmente impegnativa od ‘alta’, ma si tratta di brani piuttosto orecchiabili, più o meno famosi, che ci riportano indietro con i ricordi a determinati periodi e situazioni del passato. Quest’abitudine e questo patrimonio non li vogliamo perdere; tra l’altro dovremmo convertire le canzoni in mp3 (perché ora usiamo l’iPod) per non perdere tutto il lavoro fatto in precedenza.
Questo è solo un esempio particolare, ma dovrebbe aver reso l’idea. Le tradizioni che ognuno di noi ha, di qualsiasi tipo esse siano, portano con sé memorie di esperienze passate, ci danno la conoscenza per migliorare nelle stesse attività del presente e quindi non necessariamente sono un vincolo immobilizzante con il passato.
Qualcuna di esse, per il corso naturale degli eventi, oppure per mancanza di interesse, va scemando, fino a scomparire. Qualcun’altra, invece, germoglia dal seme piantato di una novità: lentamente cresce, si fortifica, e diventa anch’essa abitudine, tradizione, tenendo compagnia alle altre.
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