Archivio per la categoria 'Personale'


Famosi sconosciuti

mercoledì, 26 Giugno 2013

Dopo aver frequentato per un po’ di tempo Twitter, mi sono reso conto delle dinamiche sociali più significative che lo caratterizzano. Una di esse è il fenomeno delle tweetstar: in pratica degli emeriti sconosciuti che, più o meno dal nulla, assurgono alla notorietà tramite i loro tweet. E qui veniamo al punto: quali sono i contenuti che permettono a queste persone di diventare ‘famose’?

Prima un piccolo inciso. Per essere considerato tweetstar devi avere almeno qualche migliaio di follower: altrimenti non sei nessuno.

E quindi torniamo ai contenuti, il punto focale della questione. Spesso queste persone diventano note solamente a suon di stupidaggini, battute, volgarità, vignette prese da altri siti, aforismi copiati da libri di citazioni, foto che li ritraggono (se sono belle donne e mostrano le loro grazie sono avvantaggiate) che attraggono i passanti, i follower.

Insomma, tweetstar, famoso del Twitter, non è necessariamente sinonimo di persona che ha qualcosa di interessante da dire; magari nella vita reale è uno sfigato che sta tutto il giorno attaccato al social network per raccattare qua e là nuovi follower, facendone unico scopo della sua vita. Considerate che oramai sono in tanti anche loro, le tweetstar, e quindi… è una battaglia continua a colpi di tweet, per emergere tra le altre ‘star’.

Poi ci sono una serie di dinamiche ridicole, che vedono i comuni mortali, ovvero la gente con pochi follower, baciare i piedi alle tweetstar, perché sperano di esser presi sotto le ali protettive di questi ultimi ed un giorno, chissà, diventare famosi anche loro.

Io trovo tutto questo molto ridicolo, specialmente perché spesso parliamo di persone senza cultura, o semplicemente poco interessanti, diventate ‘famose’ perché eccellenti nella mediocrità, un costante leit-motiv (ahinoi) delle reti sociali, una massa che tende verso il basso, sempre più giù, mentre dal basso emergono questi egocentrici pavoni, schiavi della loro immagine, purtroppo presi ad esempio (a volte idolatrati) dalle persone senza carattere.

Quando il social network è utilizzato per seguire gli ‘aggiornamenti’ di questi utenti, che tra parentesi il più delle volte ti ignorano perché per loro non sei nessuno, per me è solo tempo perso. Viene meno il concetto di interazione, che fa da base a Twitter, Facebook, eccetera.

Diventa un po’ come guardare certi programmi tv: li guardi e non ti rimane nulla.

Inquadrando il mare

lunedì, 27 Maggio 2013

cabins

Per ora il mare lo vediamo solamente da lontano…

Homeland

venerdì, 24 Maggio 2013

Con Homeland penso di aver aggiornato la lista delle mie serie tv preferite: questa indubbiamente lo è.

Innanzitutto, per la bravura degli attori: Claire Danes e Damian Lewis sono eccezionali, ma anche tutti gli altri non sono da meno. Da questo link è possibile avere informazioni complete sul cast.

Ho quasi terminato di vedere la seconda stagione, e, dopo un iniziale scetticismo, dovuto principalmente ad un inizio un po’ lento, posso affermare che è forse anche migliore della prima.

I colpi di scena ci sono, la suspense costante, il tutto è estremamente realistico. Ci sono dei momenti in cui la tensione è così alta, e gli attori così bravi a renderla, che sembra di essere lì. Durante gli interrogatori, ad esempio. Oppure nei litigi in famiglia, è tutto così vero e plausibile.

Ve lo consiglio vivamente, anche solo per passare qualche serata evitando i noiosi talkshow televisivi e godendovi invece una serie mozzafiato.

Homeland vi conquisterà.

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Un Paese di vecchi

mercoledì, 8 Maggio 2013

Questo è un Paese gerontocratico, dove gli anziani detengono potere e ricchezza. Cercano di mantenerli a tutti i costi, in primis a livello politico ed economico, in secundis in ogni posto dove ci sia da comandare qualcuno più giovane.

Vado in palestra a volte la mattina, a volte la sera. Quando vado di mattina, ci sono molti anziani, e mi capita di parlare con loro. In molti votano Monti o a destra, posizioni conservatrici: del resto loro hanno dei bei gruzzoletti da difendere, e non si sa neanche con quanto impegno se li siano guadagnati.

Mi sono addirittura sentito dire che Letta è troppo giovane (a 48 anni!) per fare il Presidente del Consiglio. Ma scherziamo? Forse è l’unica nota positiva di questo neonato Governo!

A volte mi prende la frustrazione, perché è difficile cambiare le cose in un Paese in cui queste persone non vogliono cambiare nulla, perché a loro sta bene così. Non lo nascondono neppure.

Il conflitto generazionale c’è eccome.

Quelli della mia età si sono visti tarpare le ali da famiglie (in senso lato, non solo la propria, ma quelle dei Padri) egoiste, che si sono divertite quando si poteva (pensate alla Dolce Vita degli anni ’60, che per me resterà sempre un mito, come l’età dell’Oro) ed hanno consumato, corrotto, esaurito tutto ciò che era a loro disposizione.

Invece dell’apice della mia carriera lavorativa sto vivendo una lunga fase di precarietà, e sono molto arrabbiato per questa situazione.

Ne do la colpa in gran parte a chi mi ha preceduto, perché io le maniche me le sono rimboccate, ho studiato e lavorato duramente, ma non ho visto i risultati di chi invece oggi sta a pancia all’aria e si gode le pensioni d’oro.

Spero vivamente in una presa di coscienza generale, da parte di tutti coloro che si trovano nella mia stessa situazione, per sovvertire, un po’ alla volta, questo stato di cose.

Dobbiamo cambiare la classe dirigente della nostra amata Italia, altrimenti non si va da nessuna parte.

Si deve anche combattere la mancanza di cultura, l’orgoglio dell’ignoranza (pericolosissimo), l’arroganza di certi vecchi (mi perdonino il dispregiativo, ma per queste persone non nutro stima) che li porta a guardarti dall’alto in basso, a raccontarti la bella vita che fanno (alla faccia tua) e quella dei loro figli, che studiano alla Bocconi e si fanno gli stage retribuiti non appena usciti dall’università.

Io mi sento in forte contrasto con questa gente, perché nella vita mi sono sudato tutto quello che ho nel presente.

Di questo, sì, sono molto orgoglioso.

Like in the Highlands

lunedì, 22 Aprile 2013

like in the highlands

the magic of nature and past

Tenderness

lunedì, 15 Aprile 2013

tenderness

La Apple non è più quella di una volta

giovedì, 4 Aprile 2013

Da quando non c’è più Steve Jobs alla guida di Apple si è persa quella visione di insieme chiara, coerente, ed i prodotti ne risentono.

Two friends

martedì, 2 Aprile 2013

rayols and magma

Questioni di autostima

giovedì, 28 Marzo 2013

Specialmente in questo periodo storico è facile essere circondati da contesti difficili e da persone altrettanto difficili. Quello che è importante, a mio avviso, è non farsi contagiare da queste situazioni e, soprattutto, dalle persone negative.

L’entusiasmo, la passione, la voglia di fare, di reinventarsi, di scoprire cose nuove, di allargare la propria mente a nuovi orizzonti ed esperienze, dipendono tutte da noi e si alimentano di energie positive. Perciò è importante non farsi contagiare dalla negatività di certe persone, dal loro senso di frustrazione, invidia o cattiveria che, per egoismo, cercano di trasmettere al prossimo. A volte è necessario addirittura allontanarsi, perché non c’è rimedio, né dialogo, né critica costruttiva. Questi individui sono dei muri da tenere a distanza, perché invalicabili.

La nostra dignità è importante, anzi, importantissima: se abbiamo lavorato bene (in senso esteso, su di noi, nel mondo del lavoro, degli affetti, dell’amicizia) non dovremmo dimenticarci qual è il nostro valore. Non esiste nessun datore di lavoro, o amico ‘illuminato’, o genitore o parente che sia che possa pontificare senza riserve su questioni che non conosce completamente, perché non le ha vissute in prima persona e perché le valuta dal suo unico e soggettivo punto di vista.

Ci sono persone che purtroppo si comportano così per tutta la vita (salvo benefiche prese di coscienza). Sono quelli bravi a criticare gli altri, perché sono molto meno capaci a conseguire dei risultati con sé stessi, a raggiungere la cosiddetta ‘autorealizzazione’.

Lo ripeto, quindi: se non possiamo discutere con queste persone, se sono chiuse, grette e sempre sulla difensiva, è meglio starne alla larga. A loro non cambierà nulla o quasi ma a noi, sì, a noi, farà molto bene allontanarci da questi concentrati di negatività. Le nostre energie vitali ne gioveranno e ci ringrazieranno, per non aver sprecato del tempo a combattere contro i mulini a vento.

Se stiamo attraversando un momento difficile, che richiede forza, impegno e volontà per superarlo, possiamo, anzi, dobbiamo ricordarci che se una volta in passato abbiamo ottenuto degli ottimi risultati, o stavamo bene con noi stessi, non c’è motivo per cui non possa accadere di nuovo. Il segreto appunto è quello di circondarci di positività quanto più possibile, ed alimentarla con la nostra, ovviamente.

Ricordiamoci delle nostre qualità, del nostro valore, della nostra esperienza. Mettiamo tutto nel calderone… il resto verrà da sé.

Voglia di tramonto

mercoledì, 6 Marzo 2013

voglia di tramonto...