Lo smog ci sommerge
L’aumentare inarrestabile dell’inquinamento ambientale, a livello mondiale, è un problema che sento molto. Oggi ho letto un articolo significativo, che qui riporto integralmente.
Secondo il III Rapporto Apat Ambiente Urbano, le città italiane sono sempre più inquinate e il livello delle polveri sottile ha sforato ovunque i livelli stabiliti dalla legge.
Ecco nel dettaglio i risultati del rapporto:
ARIA: maglia nera per PM10, ozono e biossido di azoto nel periodo 1993-2005. A fine giugno 2006 nel 77% dei punti di osservazione è stato superato il valore limite giornaliero della concentrazione di PM10. Per l’ozono, nel 2005, nel 75% degli agglomerati è stata superata almeno una volta la soglia di informazione al pubblico. Sotto controllo monossido di carbonio, benzene, piombo e biossido di zolfo;
TRASPORTI: il trasporto su strada è la principale sorgente di PM10 per più della metà delle città considerate; per Roma il contributo è pari al 70%. Il contributo del settore industriale è consistente per i comuni con grandi poli industriali: Taranto (93%), Venezia (75%) e Genova (49%);
AUTO: +20% in molte città del Centro-Sud rispetto al ’96. Nel 2005 a Roma il numero delle auto è cresciuto al ritmo di circa 3 auto l’ora. Il numero di autovetture pro-capite rimane tra i più alti d’Europa anche a livello dei singoli comuni. Quasi tutte le città superano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti. Molte superano quota 600, e Roma arriva a 732 autovetture per 1000 abitanti: in Europa solo 6 città su più di 160 superano la soglia di 500 autovetture per 1000 abitanti;
MOTOCICLI: in molte città, il numero è più che raddoppiato nel 2005 rispetto al 1996 con incrementi percentuali vanno da +63% a Torino a +176% a Roma;
BUS: dominano i mezzi di superficie alimentati a gasolio, dal 60% a Parma al 99,9% di Reggio Calabria ma incremento di vetture meno inquinanti EURO 2 e EURO 3 e uso di carburanti alternativi. I mezzi a trazione elettrica sono diffusi nelle grandi città: Milano con circa il 40% della flotta di superficie, Torino con il 21%, Bologna 17%, Roma 10%, Napoli 14%; i filobus sono diffusi anche in città medio-piccole (Modena 15 % della flotta, Parma 16%, Cagliari 18%). Il metro è presente solo in poche città: la rete italiana (168 km) è meno della metà rispetto a quella della sola città di Londra (408 km), e inferiore a quella di altre capitali europee come Madrid (179 km);
VERDE: la disponibilità pro-capite di verde urbano mostra un aumento pari all’88% delle città, con un aumento medio di 4,5 m2/abitante dal 1999 al 2003;
ACQUE: valore medio di copertura del 96%. A livello nazionale i servizi di fognatura e depurazione mostrano un grado di copertura rispettivamente dell’84% e del 74,8%;
RIFIUTI: a Prato e Catania i valori più alti di produzione di pro-capite nel 2004 come anche nelle città turistiche (Firenze, Venezia e Roma). Per la differenziata medaglia d’oro a Padova, con circa il 40%. In crescita nel periodo 2002-2004 la raccolta differenziata a Taranto (+116%), Catania (+113%), Roma (+96%) e Palermo (+36%) ma i valori assoluti (sotto il 10%), restano insoddisfacenti.
Insomma, alla luce di questi dati (ma basta annusare l’aria di città), non c’è da stare molto allegri… 🙁
Per assurdo che possa sembrare: non si riesce a definire un livello di inquinamento socialmente efficiente.
Diciamo che fa comodo specularci.