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Battlestar Galactica

martedì, 14 Agosto 2012

Nel corso di questi anni Duemila mi sono appassionato ad alcune serie televisive, spaziando tra diversi generi (come al mio solito…). Tra le altre posso citare Lost, Heroes, Desperate Housewives, Prison Break e via discorrendo… Non ricordo tutte quelle che ho visto, e fra parentesi da circa un paio d’anni ho smesso proprio di vedere telefilm. Ci vuole troppo tempo per seguirli, preferisco qualcosa che si concluda in un paio d’ore (come un film ad esempio…), ma sicuramente quella che mi è rimasta più impressa di tutte è stata Battlestar Galactica.

E’ una serie tv che si sviluppa in quattro stagioni, quindi non è neanche troppo lunga da vedere integralmente. Saranno in tutto un’ottantina di puntate, da quaranta minuti l’una. Il genere è la fantascienza, ma se vi aspettate un telefilm alla Star Trek vi sbagliate di grosso… Le componenti che la caratterizzano, infatti, sono azione, suspence, avventura, temi religiosi, filosofici, etici, e anche storie d’amore.

Insomma, c’è un po’ di tutto… i colpi di scena sono all’ordine del giorno, ma senza scaturire in voli pindarici di dubbia coerenza narrativa, come accade spesso nei serial americani, in cui l’audience fa la sceneggiatura (e non il contrario). In altre parole, non è difficile da seguire come potrebbe essere un Lost, una serie talmente intricata nel finale che se dovessi spiegare a qualcuno come va a finire non saprei proprio da dove cominciare, perché non ricordo nulla… è stata una grande delusione; forse ho rimosso i particolari della trama proprio per questo motivo.

Battlestar Galactica mi è piaciuto così tanto che a distanza di un paio d’anni me lo sto rivedendo… con estremo piacere, devo dire. 🙂 Anche se so come va a finire, è lo stesso che rivedere un film che mi ha appassionato molto, godendone dei dettagli, delle sfumature, della bravura degli attori, della musica.

Infine, una menzione d’onore proprio alla colonna sonora, scritta da un giovane talento di nome Bear McCreary, veramente bellissima: segue e accompagna la serie esaltando i momenti di azione, quelli di riflessione, quelli di rivelazione. Verso le battute finali diventa addirittura parte integrante della storia. Dopo questo piccolo spoiler, forse vi ho incuriositi a tal punto che vi è venuta voglia di vederlo… in tal caso, fatemelo sapere! 😉

battlestar_galactica

Rinascere gatto

giovedì, 19 Luglio 2012

immagine

Tutto vero… 🙂

Connected!

martedì, 17 Luglio 2012

Era da tempo che volevo disegnare una paginetta essenziale che sintetizzasse la mia presenza sul web, e finalmente ho trovato una mezz’oretta per farla. Ho anche registrato un dominio all’uopo, www.dorelli.eu. 😉

Mi sono appoggiato al servizio fornito da about.me, e così in una singola pagina ho pubblicato i link ai siti più importanti di cui faccio parte.

Per ora ho utilizzato uno sfondo di default, magari in futuro lo sostituirò con una delle mie foto.

Mi piace la metafora dei pomodori… coglietene uno se volete. 😉

dorelli.eu

La caduta dei giganti

domenica, 15 Luglio 2012

L’estate di solito è una bella stagione per leggere, e l’attuale non fa eccezione…

Ultimamente ho un po’ più di tempo libero, dovuto a motivi non sempre piacevoli, quindi ho ripreso la lettura de “La caduta dei giganti” di Ken Follet, librone che avevo lasciato sul comodino dopo aver letto un centinaio di pagine, e che ho intervallato alla lettura di Philip K. Dick, scrittore di fantascienza (tutt’altro genere).

Mi affascina l’idea di leggere una saga lunga e con tanti personaggi (questo primo volume della trilogia conta circa mille pagine!), ed al momento sono arrivato a circa un terzo del libro.

Il romanzo è ambientato agli inizi del Novecento, tra Inghilterra, Russia, Stati Uniti e gli altri paesi europei coinvolti nella Prima Guerra Mondiale. Infatti le storie personali dei protagonisti fanno solo da sfondo ad un racconto che è prevalentemente la ricostruzione storica dei fatti che hanno portato alla guerra.

Lo trovo anche un ripasso utile, perché mi ero proprio dimenticato la storia di questo periodo, avendola studiata a scuola tanti anni fa…

Devo dire che rispetto agli altri Follet che ho letto, anche quelli lunghi (ad esempio “I Pilastri della Terra” ed il suo seguito “Mondo senza Fine”, entrambi bellissimi) questo è un po’ più lento, forse proprio per il fatto che la narrazione degli eventi storici ha un peso importante rispetto alle vicende personali, di fantasia. Il romanzo potrebbe risultare un po’ noioso in certi punti, perché deve creare le premesse e ricostruire fatti, ambienti, personaggi realmente esistiti e che hanno deciso le sorti delle nazioni coinvolte nella guerra all’inizio del secolo scorso.

Trovo comunque che sia molto utile ed istruttivo, anche se parliamo di un romanzo, che comunque ricostruisce i fatti con dovizia di particolari (Ken Follet è uno scrittore che si documenta molto), ricordare come i rapporti fra gli stati possano deteriorarsi a tal punto da scatenare una guerra. Questo è un pericolo che dobbiamo tenere sempre presente… anche in quest’epoca in cui la ‘guerra’ si combatte ogni giorno nel mondo dell’economia e della finanza. Le tensioni sociali che ormai si sono scatenate nei paesi dell’Europra che più soffrono la crisi attuale non vanno assolutamente sottovalutate.

La storia passata è memoria, non dimentichiamoci i suoi insegnamenti, per non ripetere gli stessi errori…

Difficoltà

domenica, 15 Luglio 2012

difficoltà

Model Mayhem

lunedì, 9 Luglio 2012

Evvai che ho inserito in home page pure il bannerino di Model Mayhem.

Guardare nella colonna di destra per credere. 🙂

p.s.: l’ho disegnato ex-novo perché in rete non esiste un bannerino 80×15.

Quand’eravamo giovani…

venerdì, 29 Giugno 2012

Ve lo ricordate il mio vecchio sito?
In molti probabilmente non l’hanno mai visto…! 🙂

Riguardarlo a distanza di anni mi fa un certo effetto… Lo ricordo sempre con affetto, perché è stato il mio vero primo sito web (se escludiamo qualche paginetta su Geocities costruita alla fine degli anni ’90).

Era l’anno 2000, non c’erano Facebook, Twitter e tutti i social network che abbiamo oggi… Non c’erano neanche i blog a dire il vero, o erano pochissimi. Si usava costruirsi il proprio sito da zero, in HTML, ideandone grafica e contenuti…

Insomma, era questo:

Daniele's Place

Buon salto indietro nel tempo… ma poi tornate nel presente eh! 😉

L’amore al giorno d’oggi

venerdì, 29 Giugno 2012

vignetta

Io la trovo geniale… 😉

Vita di campagna

lunedì, 18 Giugno 2012

vita di campagna

Wild West End

sabato, 16 Giugno 2012

“This is seventh heaven street to me
don’t be so proud
you’re just another angel in the crowd…”

In questo pezzo, uno dei miei preferiti dei Dire Straits, si respira in pieno, secondo me, la loro poetica ed in particolare lo stile country-folk che caratterizza tutta la produzione successiva di Mark Knopfler.

Con Wild West End Mark dipinge un quadro: la cornice è la Londra della fine degli anni ’70, una Londra sicuramente molto più tranquilla e con ritmi più lenti dell’attuale, frenetica metropoli, e già questo salto nel passato è insieme rilassante ed onirico. Dicevo, egli dipinge e racconta una storia, come fa praticamente in ogni sua canzone, da quando ha incominciato a scrivere con i Dire Straits fino ai giorni d’oggi, nella sua carriera da solista. Più avanti ne riporto il testo integrale.

Questo continuum e questa coerenza narrativa a mio avviso si percepisce sin dagli inizi, ed è rimasta immutata in Mark fino al presente, con la dovuta crescita nello stile e nella ricercatezza musicale.

Il genere, seppur io non sia un critico e a questo punto arrivo ai miei limiti nella descrizione del brano, è un piacevole e melodico country, in cui fa capolino la stupenda National Steel guitar del 1937, la stessa che poi verrà usata per suonare Romeo & Juliet nell’album Making Movies del 1980 e che credo quasi tutti conoscete per averla vista nei video dei concerti o nelle copertine dei dischi.

Buon ascolto!

Stepping out to Angelucci’s for my coffee beans
Checking out the movies and the magazines
Waitress she watches me crossing from the Barocco Bar
I’m getting a pickup for my steel guitar
I saw you walking out Shaftesbury Avenue
Excuse me for talking I wanna marry you
This is seventh heaven street to me
Don’t be so proud
You’re just another angel in the crowd
And I’m walking in he wild west end
Walking with your wild best friend

And my conductress on the number nineteen
She was a honey
Pink toenails and hands all dirty with money
Greasy hair easy smile
Made me feel nineteen for a while
And we went down to Chinatown
In the backroom it’s a man’s world
All the money go down
Duck inside the doorway gotta duck to eat
Right now feels alright now
You and me we can’t beat

And a gogo dancing girl yes I saw her
The deejay he say here’s Mandy for ya
I feel alright to see her
But she’s paid to do that stuff
She’s dancing high I move on by
The close ups can get rough
When you’re walking in the wild west end