Archivio per la categoria 'Attualità'


Fiumi di parole

giovedì, 25 Gennaio 2007

Qualche giorno fa ho letto un interessante articolo del mio amico Jollino, a proposito dei tanti blog che da qualche anno proliferano in Rete.

Egli ha stigmatizzato in maniera esemplare un pensiero che prima o poi avrei espresso anch’io sul mio sito. Preferisco citarne subito dei passi per entrare nel vivo della questione.

Non capisco che senso abbia avere dei blog “personali” in cui si parlano di cose senza che nessuno capisca niente. Se vuoi dire la tua dilla, se vuoi postare dei log pòstali, ma blaterare a caso in maniera incomprensibile mi pare francamente inutile. Che si tenessero dei diarî su carta o in un file sui loro computer, tanto nessuno ci capisce niente!

Va bene, uno magari tiene un diario online e lo tiene pubblico perché è esibizionista o perché lancia messaggi, e questo ha pure un suo senso. Ma perché tanta gente ha blog criptici, che non hanno capo né coda, in cui i post sembrano tanto profondi ma poi, scava scava, è solo una voglia insulsa di scrivere e farsi i fighi senza esserne capaci?

E ancora:

Direi che la palma d’oro se la spartiscono i blog delle quattordicenni depresse — quelle che arrivano a firmarsi con cose tipo “Insicura ‘92″ — e questi neoinchiostratori da strapazzo, novelli ermetisti incapaci scrivono, scrivono, scrivono e alla fine non hanno detto niente.

La cosa paradossale è che quelli che rispondono con i commenti fanno finta di capire e di compatire, spinti da una ipotetica quanto ipocrita empatia.

Mi fermo proprio su questo punto: a mio avviso usare il blog come strumento di compassione, o meglio, di autocompassione non è tanto benefico. Va bene uno sfogo ogni tanto (differente e di altro valore sociale è una denuncia), ma quando si utilizza la scrittura per piangersi e addosso e farsi compatire secondo me si finisce col deprimersi ancora di più.

Chiudo queste mie considerazioni citando di nuovo Jollino:

speriamo sia una bolla che scoppi presto: per i diarî segreti incomprensibili c’è la cartoleria, non la blogosfera.

Lo smog ci sommerge

martedì, 23 Gennaio 2007

L’aumentare inarrestabile dell’inquinamento ambientale, a livello mondiale, è un problema che sento molto. Oggi ho letto un articolo significativo, che qui riporto integralmente.

Secondo il III Rapporto Apat Ambiente Urbano, le città italiane sono sempre più inquinate e il livello delle polveri sottile ha sforato ovunque i livelli stabiliti dalla legge.

Ecco nel dettaglio i risultati del rapporto:

ARIA: maglia nera per PM10, ozono e biossido di azoto nel periodo 1993-2005. A fine giugno 2006 nel 77% dei punti di osservazione è stato superato il valore limite giornaliero della concentrazione di PM10. Per l’ozono, nel 2005, nel 75% degli agglomerati è stata superata almeno una volta la soglia di informazione al pubblico. Sotto controllo monossido di carbonio, benzene, piombo e biossido di zolfo;

TRASPORTI: il trasporto su strada è la principale sorgente di PM10 per più della metà delle città considerate; per Roma il contributo è pari al 70%. Il contributo del settore industriale è consistente per i comuni con grandi poli industriali: Taranto (93%), Venezia (75%) e Genova (49%);

AUTO: +20% in molte città del Centro-Sud rispetto al ’96. Nel 2005 a Roma il numero delle auto è cresciuto al ritmo di circa 3 auto l’ora. Il numero di autovetture pro-capite rimane tra i più alti d’Europa anche a livello dei singoli comuni. Quasi tutte le città superano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti. Molte superano quota 600, e Roma arriva a 732 autovetture per 1000 abitanti: in Europa solo 6 città su più di 160 superano la soglia di 500 autovetture per 1000 abitanti;

MOTOCICLI: in molte città, il numero è più che raddoppiato nel 2005 rispetto al 1996 con incrementi percentuali vanno da +63% a Torino a +176% a Roma;

BUS: dominano i mezzi di superficie alimentati a gasolio, dal 60% a Parma al 99,9% di Reggio Calabria ma incremento di vetture meno inquinanti EURO 2 e EURO 3 e uso di carburanti alternativi. I mezzi a trazione elettrica sono diffusi nelle grandi città: Milano con circa il 40% della flotta di superficie, Torino con il 21%, Bologna 17%, Roma 10%, Napoli 14%; i filobus sono diffusi anche in città medio-piccole (Modena 15 % della flotta, Parma 16%, Cagliari 18%). Il metro è presente solo in poche città: la rete italiana (168 km) è meno della metà rispetto a quella della sola città di Londra (408 km), e inferiore a quella di altre capitali europee come Madrid (179 km);

VERDE: la disponibilità pro-capite di verde urbano mostra un aumento pari all’88% delle città, con un aumento medio di 4,5 m2/abitante dal 1999 al 2003;

ACQUE: valore medio di copertura del 96%. A livello nazionale i servizi di fognatura e depurazione mostrano un grado di copertura rispettivamente dell’84% e del 74,8%;

RIFIUTI: a Prato e Catania i valori più alti di produzione di pro-capite nel 2004 come anche nelle città turistiche (Firenze, Venezia e Roma). Per la differenziata medaglia d’oro a Padova, con circa il 40%. In crescita nel periodo 2002-2004 la raccolta differenziata a Taranto (+116%), Catania (+113%), Roma (+96%) e Palermo (+36%) ma i valori assoluti (sotto il 10%), restano insoddisfacenti.

Insomma, alla luce di questi dati (ma basta annusare l’aria di città), non c’è da stare molto allegri… 🙁

Le brutte foto delle ‘macchinette’ automatiche

mercoledì, 15 Novembre 2006

Ieri sera sono andato a fare quattro fototessere ad una delle macchinette che si trovano per strada. Non mi aspettavo nulla di speciale (sappiamo tutti quanto siano mediocri i risultati) … entro nella nota cabina, inserisco 3 euro in moneta. Et voilà, la macchina mi frega tre euro senza colpo ferire (e soprattutto senza foto scattare!). Le dedico qualche insulto meritatissimo e cerco di recuperare i soldi, ma niente: lo sportelletto è chiuso e incastrato, sento le monete che tintinnano all’interno ma non riesco ad aprirlo.

Chiamo il servizio assistenza (c’è indicato un bel numero di telefono e addirittura un indirizzo email dove spedire i propri insulti), ma mi risponde una casella vocale, dove si può lasciare un messaggio. A cosa serve mettere il numero di assistenza se a rispondere è una segreteria telefonica? 😮 Ad ogni modo lascio la segnalazione e, dopo un ultimo “vaff…” (non registrato, anche se l’avrebbero meritato), prendo il motorino e vado a un’altra macchinetta, sempre in zona. Ci trovo le stesse due persone che ho incontrato all’altra cabina (avvertite per tempo del malfunzionamento), quindi chiedo loro se stavolta la cabina fregasoldi-a-ufo e produttrice-di-foto-di-merda funziona. Rispondono di sì, che funziona, ma a loro ha fregato un euro.

Decido di rischiare… mi servono le foto per la patente e ormai sono qua. Infilo altri tre euro nella macchinetta e stavolta inizia il countdown prima dello scatto. Mi metto in posa, dopo 5 secondi la luce del flash mi fa quasi una radiografia… et voilà (2), la foto è fatta! Dopo circa tre minuti di attesa, mi ritrovo stupefatto a contemplare il risultato: è davvero più merdoso del previsto! Delle foto oscene! Col cavolo che le utilizzo, fanno proprio schifo… 😛

Le fototessere me le faccio da solo con Photoshop… Ad averlo saputo prima non avrei perso tempo e denaro con questi stupidi aggeggi rubasoldi!

Assicurarsi costa (troppo) caro

mercoledì, 8 Novembre 2006

Ormai tutti sappiamo quanto siano gravosi i costi delle assicurazioni per auto e moto; assicurare un veicolo ex-novo, e quindi vedersi assegnata la classe d’ingresso, prevede un prezzo molto alto (ad esempio 1200 euro o anche più per un’automobile!). A parte l’assurdità dei costi, quello che non tolleriamo tutti noi assicurati è il fatto che nonostante ci sia stato un decremento degli incidenti stradali nel 2006 (almeno a inizio anno, per quanto ricordi) le compagnie assicurative non abbiano ritoccato verso il basso le loro tariffe. E’ obiettivamente sproporzionato il fatto di bruciare un’intero stipendio (o quasi, o anche di più) per pagare l’assicurazione annuale del proprio veicolo …

La roulette delle raccomandate

venerdì, 13 Ottobre 2006

Andare alla posta ormai è come giocare d’azzardo, non sai se vinci o perdi la tua sfida contro il tempo: quello che ti rimane prima che l’ufficio postale chiuda e soprattutto quello che vuoi evitare di sprecare stando in fila per decine di minuti od anche ore intere.

Dalla premessa si è capito quanto non ami Poste Italiane.
Oggi dovevo spedire una lettera raccomandata, un’operazione che anche un impiegato mediamente lento svolge in circa tre minuti. Mi affido al sito delle Poste per localizzare la sede più vicina. Come scelta ho: piazzale Clodio, a me più prossimo, e viale Mazzini, più distante ma aperto fino alle 18 perché ufficio ‘centrale’ (e quindi di presunte affidabilità e organizzazione).

Decido per viale Mazzini. Mi faccio circa 1 Km a piedi, arrivo a destinazione per le 13.40 ma purtroppo la solita storia: una fila a serpentone lunga e scomposta per le raccomandate, senza numeretto (quindi devi rimanere là e chiedere chi è l’ultimo, e stare attento che non ti passino avanti). La mia previsione di attesa più ottimistica è di almeno tre quarti d’ora.

Alché dopo soli due minuti abbandono l’idea e decido per la corsa contro il tempo: arrivare prima delle 14 a piazzale Clodio, altro chilometro abbondante a piedi e venti minuti in tutto per completare l’operazione. Arrivo a piazzale Clodio abbastanza di corsa, ma non so dov’è l’ufficio postale. Chiedo a un edicolante e mi dice che sta all’interno del tribunale. Chiedo ancora agli usceri del tribunale e finalmente localizzo gli uffici postali.

All’interno una piacevole sorpresa: nessuno in fila per le raccomandate, sono l’unico.

Ore 13.55, finita l’impresa… tutto sommato poteva andar peggio. Però, comunque, l’avvertenza di massima è questa: quando si prende la via per la posta si sa quando si esce ma non quando si ritorna… 😐

L’arroganza fatta T-Max

mercoledì, 27 Settembre 2006

Posso affermare, sulla base di quanto osservo quotidianamente, che la maggioranza degli scooteristi T-Max (la desinenza nel nome dice già molto) brillano per uno stile di guida arrogante e spaccone. Quanti se ne vedono ogni giorno che sfrecciano su questo scooterone a tutta velocità sui rettilinei o partono a razzo ai semafori. Spesso si ostinano a voler passare nei varchi più stretti, goffamente, anche dove non transiterebbe uno scooter più piccolo.

La cosa che mi dà fastidio è quando te li trovi dietro a sgasare impazienti: quasi ti vengono addosso pur di passare con quel mezzo grosso e impacciato nel traffico urbano, che richiede sicuramente più pacatezza e attenzione.

Ma poi T-Max… cosa vuol dire? Tirannosaurus Max? 🙂
Me lo sono sempre chiesto…

“Tutt’apposto!”

lunedì, 25 Settembre 2006

E’ un’espressione molto usata a Roma: due persone si incontrano, si salutano, uno chiede “come va?” e l’altro risponde: “tutt’apposto, grazie!”.

Ma a posto che cosa? Come fa essere tutto a posto e in ordine? 😕

Vorrei sapere chi sono questi fortunati (o incoscenti) che pronunciano la fatidica frase… se si rendono conto davvero di quello che dicono! 😀

Io invece preferisco usare questa frase come antidoto contro i rompiscatole: ad esempio quando qualcuno vi fa tremila domande, o vi attacca un sermone infinito su argomenti noiosi di cui non ve ne può importare di meno, allora, per rispondere molto sinteticamente, per chiudere il discorso e per rassicurare l’interlocutore, gli rifilate un bel… “tutt’apposto!“. Vedrete come ve lo togliete di torno e per di più con un sorriso sulle labbra!

Provatelo… funziona!!! (Ovviamente sto scherzando… ma con certe persone l’effetto è garantito! 😀 )

tutto a posto

Soldi contati? Niente scontrino!

venerdì, 22 Settembre 2006

Quando si fanno dei piccoli acquisti al dettaglio (spesa, caramelle, gelato, consumazioni al bar, ecc.) capita di volersi liberare di un po’ di spiccioli e si dà al negoziante il denaro contato.

Gli si fa questa cortesia, e lui/lei per contraccambiare non ti rilascia lo scontrino fiscale. Il senso è: “tanto i soldi me li hai dati contati… li butto in cassa e via, arrivederci e grazie”!

Chissà a quanto ammonta il totale, a fine giornata, di tutte queste piccole somme non dichiarate… i furbacchioni sicuramente lo sanno!

Quando fanno così io spesso mi fermo, in attesa dello scontrino, e allora me lo fanno. Ma certi sono più furbi ancora: se attendo e non mi sbrigo a dire “lo scontrino?” mi dicono pure “a posto, grazie!”. Ma apposto de che, paraculo/a! 😛

Senza specchietti

venerdì, 22 Settembre 2006

Di recente nella capitale sembra essere tornata in voga (perché non è una novità) la moda di togliere ambedue gli specchietti retrovisori al proprio scooter. Così fa più figo. Lo sc00t3r è più bello. Tanto a che serve guardare dietro? Sono più veloce di tutti, nessuno può prendermi. Poi al limite se mi suonano o devo svoltare mi giro indietro, che ci vuole. Lo posso fare anche con una mano sola, in caso mi capiti mentre sto parlando al telefono.

Ma ragionate, fessi, che gli specchietti sono fondamentali per la vostra sicurezza (e quella degli altri)!

Le meraviglie del Bluetooth

giovedì, 17 Agosto 2006

Di una cosa si ha la certezza: quasi ogni italiano ha almeno un telefono cellulare, e molti lo utilizzano nelle sue molteplici funzionalità.
Fra questi ci sono gli utenti che lasciano acceso il bluetooth (come me, ma lo tengo in modalità invisibile :P), e gli effetti di questa opzione a volte sono piuttosto singolari. 😉

Per esempio, avete mai provato a fare una scansione dei dispositivi presenti nelle vicinanze, quando siete in un posto affollato come un locale, un mezzo pubblico o una piazza?

Troverete dei telefoni con i nomi più buffi… sabato scorso per esempio ho scovato “Bubu”, “la mia patata” e oggi, sull’autobus addirittura “Mr. Gaggio” (inutile dire che se non lo era sicuramente ci credeva!)! 😀

Provate anche voi, il divertimento è assicurato… 😉