Archivio per la categoria 'Personale'


Pillole

domenica, 17 Aprile 2011

Oggi voglio inaugurare una nuova sezione di questo mio (piccolo) blog… si chiamerà Pillole.

Quando iniziai a scrivere qui, ormai cinque anni or sono, mi piaceva l’idea di poter esprimere alcuni concetti in modo molto sintetico e minimalista.

Non sempre si ha il tempo, o la voglia, di scrivere tante parole su di un determinato argomento; a volte mi vengono in mente dei pensieri brevi, o riflessioni, che sento di scrivere, per condividerle (con quei pochi lettori che ho…) o comunque per fissarle a memoria futura.

That’s it… buona domenica a tutti. 🙂

M-ediocrità

martedì, 12 Aprile 2011

Ho scritto questo pezzo circa un anno fa… allora non mi andava di pubblicarlo, lo consideravo forse un po’ forte, ma devo dire che rileggendolo per me ha ancora un senso, quindi lo faccio oggi. Chi di noi non ha conosciuto qualcuno simile a M.?

Ci sono persone che vivono la vita giocando di rimessa, e sicuramente M. è una di queste. La chiameremo così, come l’iniziale di mediocrità. Tutti ne abbiamo incontrata una almeno una volta nella vita, o meglio, è possibile che dobbiamo conviverci anche tutti i giorni, e in questo caso si spera di no. M. è pavida, mentale, egoista, infelice. Non si fida degli altri, perché fondamentalmente non si fida di se stessa. Delle sue emozioni più profonde e del suo istinto. Le sigilla dentro un sacchetto di plastica e le mette nel congelatore. Non capisce che quelle sensazioni sono un importante indicatore, una chiave, l’ago della bussola. Valuta tutto con attenzione, così tanta che la sua vita è priva di colore e felicità. Le parole per M. sono tutto, la struttura di un castello di carta da costruire intorno a qualsiasi cosa si possa analizzare, smontare, distruggere; per poi erigere nuovamente una costruzione fittizia intorno a qualcosa che ormai non c’è più, di cui si è persa l’essenza nel tentativo di fissarla con l’intelletto. Talmente occupata a descrivere e spiegare, cosa che apparentemente le riesce molto bene, dimentica che spiegare non equivale a capire.

Se scavi tu, a fondo, trovi una persona scialba, mediocre, senza coraggio e iniziative, che cerca delle scappatoie, o qualcuno che le risolva la vita al posto suo. Non cerca di diventare il cambiamento che vorrebbe vedere nella sua esistenza. Non capisce che in certi casi si deve soffrire comunque, per conquistare qualcosa o per perdere qualcosa. Sfacciatamente opportunista, si nutre delle energie degli altri perché ha paura di investire le proprie in qualsiasi cosa richieda un po’ di passione, un po’ di impegno. Con la sua passività ti spinge a risolvere le situazioni, più o meno inconsciamente tende trappole una dopo l’altra per tenerti legato. Agisce di testa, non ascolta la sua anima. M. non sa cos’è la spontaneità vera, non dà mai per dare. Tende a confonderti le idee perché una delle sue poche certezze è il dubbio, e come possibile cerca di instillarlo nel prossimo, per sentirsi ‘a casa’.

(altro…)

Photographers’ reflections

giovedì, 3 Febbraio 2011

photographers' reflections

Una domenica mattina.
Il sole dopo la pioggia.
Qualche pozzanghera.
E tre amici in giro per una passeggiata.

Torna l’autunno…

lunedì, 1 Novembre 2010

Senza titolo

La nuotata a delfino

martedì, 14 Settembre 2010

Ho trovato questo tutorial (in inglese) su YouTube, secondo me interessante perché mette in evidenza gli errori tipici che si fanno nuotando a delfino (ed io ne faccio alcuni, se non tutti… è lo stile che mi riesce di meno 🙁 ).

Mi ha preso…

martedì, 15 Giugno 2010

battlestar-galactica

Parliamo di Battlestar Galactica.

Basta pioggia

sabato, 15 Maggio 2010

Allora… siamo al quinto anno in cui scribacchio in questo blog e non mi è mai capitato di parlare del tempo meteorologico… trovo sia un argomento abbastanza banale e su cui si possa sorvolare (a parte aver pubblicato qualche foto). Però… adesso di questa pioggia non ne posso davvero più! Siamo a Maggio, cacchio, non a febbraio!

L’Italia non era il paese del sole, della pizza e del mandolino? 😉 Qualche raggio di luce aiuta (e non poco) l’umore! Mi sembra di vivere in un paese nordeuropeo, non a Roma. Che strazio… 🙁

Invece, veniamo ad altro. Tanti anni fa mi è stato regalato un CD di Nick Drake, Way to Blue. E’ rimasto lì per quindici anni, l’avrò ascoltato (frettolosamente) tre volte in tutto.

Poi è capitata una cosa strana: un paio di settimane fa ho sentito una traccia di quel disco in una colonna sonora di un film… e mi ha preso la voglia di riascoltarlo. L’ho piazzato sulla scrivania per ricordarmene. Niente, poi mi è passata la voglia e l’ho rimesso a posto. Qualche giorno fa ho sentito un altro pezzo in un altro film… e l’ho ripreso. 😀

L’ho ascoltato tutto e mi è piaciuto un casino! Tre volte di seguito, per dire che è proprio bello. 🙂 Genere: folk/blues… alla Bob Dylan. Rilassante, anche un po’ ipnotico. Consigliatissimo…

Nick_Drake_-_Way_to_Blue

p.s.: uno dei miei brani preferiti dal disco:

Un collante prezioso

domenica, 9 Maggio 2010

Empatia, da Wikipedia (non è la Treccani, ma può bastare):

La parola deriva dal greco “εμπαθεια” (empateia, a sua volta composta da en-, “dentro”, e pathos, “sofferenza o sentimento”), che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l’autore-cantore al suo pubblico.

Nell’uso comune, empatia è l’attitudine a offrire la propria attenzione per un’altra persona, mettendo da parte le preoccupazioni e i pensieri personali. La qualità della relazione si basa sull’ascolto non valutativo e si concentra sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali dell’altro.

Io direi anche: un valore fondamentale nelle relazioni umane di successo…

Wired di Maggio

venerdì, 7 Maggio 2010

Mi sono abbonato a Wired, circa 3 mesi fa… bella rivista, interessante, innovativa, gradevole dal punto di vista grafico… ma… non è che il numero di Maggio se lo sta leggendo il postino, o qualcun’altro?

Non mi è ancora arrivato… 😐

NoKappa

venerdì, 7 Maggio 2010

Perché scrivere in italiano è importante… ho aderito anch’io al progetto. 😉
Direttamente dal sito NoKappa:


L’italiano, come tutte le lingue, si evolve nel tempo.
Questa evoluzione è spesso talmente lenta da apparire impercettibile e riguarda tanto il vocabolario quanto l’ortografia, tuttavia le moderne tecnologie – Internet e soprattutto gli SMS – hanno portato a una forma di scrittura alquanto insolita e sicuramente curiosa.

Il trigramma per viene trascritto x, anche all’interno di un’altra parola (xsona, esxienza); la parola sei, voce del verbo essere, viene trascritto 6; la particella ci diventa c (ci sei? si trasforma in c6?); la c dura diventa quasi invariabilmente k, sia quando per ottenere quel suono si renderebbe necessaria una h, sia quando la c da sola è sufficiente.
Fin qui, nulla di strano: queste grafie trovano – in parte – una loro ragion d’essere nella fonologia della nostra lingua: in fin dei conti, casa e kasa si pronunciano allo stesso modo.

Ciononostante, negli ultimi anni si è avuta una vera e propria “corsa all’abbreviazione”, la cui più celebre vittima è non, mutilata in un impronunciabile nn. Esistono comunque esempi ancora più emblematici, quali x’ (“x apostrofo”, o – per i matematici – “x primo”) in luogo di perché.

Queste abbreviazioni estreme, però, sono utili soltanto nello stretto spazio dei 160 caratteri di un SMS; su Internet, dove raramente ci sono limiti, hanno come unica conseguenza quella di rendere complicata la lettura per chi non è avvezzo a tale grafia, oltre a far apparire l’autore del testo un po’… infantile.
A dire il vero, oggigiorno scrivere in questo modo anche su un cellulare è perfino più complicato che scrivere normalmente: per scrivere con le abbreviazioni, il sistema di digitazione T9™ è molto più veloce delle abbreviazioni “manuali”.